mercoledì 16 dicembre 2009

Egna: atto di discriminazione

L’episodio accaduto ad Egna è sconcertante nei modi e negli obiettivi. Per questo la Rete per i Diritti dei Senza Voce segnala e denuncia la sua gravità perché mina seriamente la convivenza civile fra i cittadini di diverse appartenenze culturali che vivono in questo (nel nostro) paese.
Non è accettabile che si verifichino casi come quello di Egna. Peggio ancora se si tratta di un pubblico ufficiale, cioè del controllore di un treno. Non essere in possesso del biglietto di viaggio sul treno, non può giustificare minimamente il fatto che il controllore ritiri i documenti di una coppia di pakistani, gettare i documenti del marito sulla panchina lungo il binario. E mentre il passeggero scende di corsa per riprendere i propri effetti personali, lo stesso controllore dia ordine di chiudere le porte e far ripartire il treno, lasciando l’uomo a terra e la moglie sola sul treno che scoppia a piangere.
Il comportamento del controllore dimostra esattamente ciò che stiamo andando denunciando da mesi e cioè che esiste un clima sociale razzista, di odio e di discriminazione nei confronti dei nuovi cittadini. Nella sostanza, il comportamento del controllore indica che oramai una parte di cittadini autoctoni si sente autorizzata ad agire al di fuori della legge.
Questo fatto così grave è la conseguenza dell’atteggiamento, della politica assunta oramai da anni da parte di alcuni partiti di questo paese. Non passa giorno che gli immigrati non vengano presi di mira. Secondo questi partiti, gli stranieri sono la causa di ogni male di questo paese: rubano la ricchezza ed il lavoro degli autoctoni, sono tutti delinquenti, ecc.
La politica della “produzione dei conflitti sociali” semina odio tra i cittadini ed innesca reazioni in cascata, cioè le azioni razziste dei politici, incoraggiano e determinano analoghi comportamenti in una parte dei pubblici ufficiali nonchè di una parte di semplici cittadini. I responsabili di questo scenario devono smetterla ed iniziare a riflettere sulle conseguenze della politica demagogica e populistica che stanno portando avanti.
La Rete sostiene il fatto che qualunque comportamento sbagliato di un cittadino (immigrato o autoctono che sia) vada perseguito dalle Autorità competenti. Non esiste che ognuno si alzi per far rispettare la legge secondo i propri cannoni personali (razzisti), politici e/o ideologici. La Rete chiede pertanto che il cittadino protagonista del vergognoso episodio venga perseguito secondo le norme stabilite. Infine, la Rete auspica che episodi del genere non si ripetano più.

venerdì 23 ottobre 2009

24/10/2009 Corteo per la pace e contro il razzismo


Colori, musica, balli, in sintesi molta allegria ha caratterizzato la manifestazione indetta dalla Rete per i diritti dei senza voce che chiedeva rispetto per i principi tutelati dalla Costituzione indipendentemente dal luogo di provenienza, principi come il diritto alla casa, il diritto al lavoro e il rispetto al proprio culto religioso, così come il rifiuto per ogni forma di intolleranza e razzismo, vergognosamente diffusi dai partiti di destra.
L’appello della Rete è stato accolto da diverse forze sociali organizzate così come dai singoli cittadini che sono venuti in centinaia come cittadini del mondo che credono che una società multietnica basata sui principi di giustizia sia possibile.
La Rete inoltre incontrerà i capigruppo in Consiglio Comunale di Bolzano per proporre tra l’altro possibili soluzioni ai conflitti creatisi in alcune zone della città, perché esclusivamente attraverso il dialogo si possono trovare soluzioni ai problemi.
Promuoviamo le condizioni per una società accogliente che veda nella diversità un fattore di arricchimento, permettendoci finalmente di costruire insieme una società migliore.

Manifestazione 17/10/2009 Stop Razzismo


La manifestazione del 17/10/2009 a Roma, per dire che siamo qui e vogliamo restare e contare; è stata un successo che nessuno si aspettava, i giornali non avevano parlato dell’organizzazione di questa iniziativa, nonostante ciò le forze sociali sensibili al fenomeno migratorio sono riusciti a far passare il messaggio e a radunare più di 200.000 persone con un chiaro NO AL RAZZISMO!!
La Rete per i diritti dei senza voce ha partecipato, dando la sua adesione all’organizzazione e mobilitandosi verso la capitale, formando un gruppo allegro e colorato che è riuscito a richiamare l’attenzione dei media e degli stessi manifestanti che non hanno esitato a richiedere al gruppo una foto insieme a loro.
C’è una realtà di migranti organizzati che comincia ad essere consapevole del proprio ruolo, c’è un risveglio della popolazione verso le problematiche sociali; è adesso che dobbiamo mano nella mano camminare insieme nella ricerca di soluzioni per costruire un’Italia unita, giusta e solidaria.

lunedì 5 ottobre 2009

Forum dell'integrazione 3/10/2009


Al Forum sono passati varie decine di persone per discutere sulle tematiche proposte dalla Rete, come il diritto di rappresentanza, giovani e formazione professionale e accesso all’alloggio e i servizi socio-sanitari, dalla giornata è emerso che:

uno dei fattori che rende difficile il processo d’integrazione è il non avere diritto di rappresentanza, motivo per il quale ogni comune dovrebbe avere una consulta immigranti e in un secondo momento creare una Consulta Provinciale degli immigrati, che abbia il diritto di partecipazione all’interno del Consiglio Provinciale.
E’ fondamentale fare della politica un processo partecipato, si devono conquistare spazi di partecipazione, per esempio in una scuola si sceglie il tetto di alunni immigranti che può avere. Tale processo decisionale dovrebbe contare sulla partecipazione dei genitori dei bambini stranieri; si dovrebbe coinvolgere la cooperazione internazionale e camminare insieme con il criterio che la cooperazione avverrà multilateralmente, no dai forti verso i deboli ma nei 2 sensi.
Abbiamo trattato anche il fenomeno dell’informazione che non riflette la realtà perché si focalizza su quello che fa notizia dando una lettura negativa al fenomeno migratorio. E a proposito dell’informazione è emerso come sia fondamentale che gli stessi migranti siano costantemente informati per riuscire a dare risposte ai luoghi comuni.

In quanto all’accesso all’alloggio se è discusso sul fatto che si devono rivedere le percentuali che la provincia stabilisce ogni volta per i contributi all’affitto e per l’assegnazione di case Ipes, si deve ripristinare il criterio del bisogno, invece dell'etnia/ della nazionalità, cioè del REDDITO e del NUCLEO FAMILIARE (con particolare attenzione alla presenza di minori). C’è il bisogno di una nuova politica globale sulla casa e calmierare i prezzi degli alloggi. Per l’accesso ai servizi la provincia stabilisce gli anni di residenza penalizzando ulteriormente i cittadini extracomunitari, rispetto a quelli italiani, introducendo assieme all'obbligo di residenza di 5 anni continuativi per ricevere il sussidio/alloggio Ipes, anche l'aver maturato 3 anni di lavoro in Alto Adige. Noi proponiamo: tre anni di residenza storica (cioè non continuativa), o in alternativa 3 anni, non continuativi di lavoro in Alto Adige.
Infine si è sottolineata la necessità per la provincia di investire risorse in una politica per il lavoro, allo scopo di limitare il ricorso ai sussidi sociali. Riteniamo questa una priorità in tempi di crisi: la possibilità di utilizzare al meglio le risorse umane (molti sono gli immigrati altamente qualificati che svolgono mansioni di basso livello); progetti di formazione/riqualificazione per chi invece viene espulso dal mondo del lavoro e ha una bassa scolarizzazione, progetti per permettere agli immigrati di raggiungere una maggiore competenza linguistica.
Intanto l’assessore alla salute ha emesso una circolare che ricorda l’obbligo ai professionisti della salute di assistere anche i migranti clandestini.

In quanto alla formazione dei giovani, si richiede un servizio di supporto e si devono valorizzare le lingue e le culture. Si dovrebbe lavorare sulla prevenzione dei conflitti, educando. C’è necessità di interventi incisivi per educare le nuove generazioni.

Hanno dato il loro contributo ai diversi gruppi di lavoro: Francesco Comina, Paolo Attanasio, Erion Zeqo, Elena Pugno e Nadja Schuster.
Ed inoltre il vicepresidente del consiglio Minniti, il vicepresidente della provincia Tommasini, l’assessore all’immigrazione Repetto e gli assessori comunali Margheri e Gallo; con i quali si sono riprese le tematiche trattate in giornata con la finalità di chiarire la posizione di ognuno nei confronti delle problematiche che affliggono alla popolazione, costatando che il processo di sensibilizzazione verso il diverso comincia a dare i frutti e che il lavoro della Rete di proporre una legge che viene dal basso ha forza proprio perché condivisa e discussa.

giovedì 27 agosto 2009

La Rete incontra il vicepresidente Christian Tommasini


Abbiamo portato una riflessione al vicepresidente Tommasini, rendendoci conto che il momento è difficile e delicato. La Rete ritiene sia necessario dare una giusta lettura al fenomeno dell’immigrazione nel senso dell’ integrazione e non della criminalizzazione tout-court, è importante che il luogo in cui viviamo consideri la presenza degli stranieri una nuova sfida per la convivenza e per la pace tra i popoli. Un valore aggiunto creato dall’ incontro di culture diverse che insieme cercano una via, una strada per vivere insieme, coinvolgendo e sollecitando la partecipazione dello “straniero” alla vita sociale e politica.

L’assessore Tommasini si è dichiarato d’accordo con i punti della riflessione portati dalla Rete e ha manifestato il suo rifiuto alla strumentalizzazione dell’immigrato come causa dei problemi che affliggono la società attuale; così come ha manifestato interesse verso le attività che la Rete sta portando avanti e che mirano a sensibilizzare la popolazione sul fenomeno dell’immigrazione.

lunedì 8 giugno 2009

Consegna firme campagna "Non aver paura"


La Rete per i diritti dei senza voce ha aderito alla campagna “Non aver paura apriti agli altri apri ai diritti” perché i principi di questa campagna coincidono con quelli della nostra Rete e le motivazioni sono le medesime, in mezzo al clima di intolleranza e xenofobia che ci sta travolgendo.
La raccolta firme ci ha permesso di parlare direttamente con la gente, sentire cosa pensano, aprire una discussione con quelle persone che non vanno ai convegni o ai dibattiti e che in questo modo sono riusciti ad avere informazioni non ufficiali tramite un canale totalmente diverso dal solito. Nel corso dei 3 appuntamenti abbiamo raccolto oltre 500 firme consegnate il 06/06 a Patrizia Toss di "Non aver paura".
Così come oggi abbiamo aderito all’iniziativa proposta da “Non aver paura” di Roma, siamo sempre aperti a tutte quelle iniziative che cercano una società migliore, consapevoli che si deve lavorare su una cultura della pace e del rispetto verso la diversità.
Un sentito ringraziamento a tutte quelle forze sociali che compongono la Rete “Non aver paura apriti agli altri apri ai diritti” che coraggiosamente hanno deciso di lanciare un messaggio forte e chiaro in favore del rispetto degli oltre 4 milioni di migranti, di esseri umani che contribuiscono all’economia del nostro paese, dell'Italia, e che vengono oggi più che mai criminalizzate e considerate solo braccia, anche dalle istituzioni.

domenica 24 maggio 2009

Manifestazione per i diritti contro il Pacchetto Sicurezza


Sabato pomeriggio 23 maggio si è svolta a Bolzano la manifestazione di protesta contro l'ondata di razzismo e xenofobia che sta crescendo nell'intero Paese. La Rete per i diritti dei senza voce, che ha organizzato l'evento, esprime soddisfazione per la partecipazione variegata che ha permesso di riunire in un'atmosfera gioiosa persone sensibili alle problematiche sociali che hanno avuto così l'occasione di confrontarsi con altre culture. Al ritmo dei tamburi di Sanousy i partecipanti hanno creato tenendosi per mano una catena umana colorata e ricca di movimento.
La scelta di manifestare in piazza Adriano era motivata dalla presenza del monumento ai caduti della Resistenza, fenomeno dal quale è nata la Costituzione italiana. La Rete per i diritti difende i valori in essa contenuti così come i diritti di tutti gli esseri umani indipendentemente dalla provenienza.
La proposta della Rete è costruire la società della solidarietà, del rispetto e dell'amore.
Ringraziamo tutti i partecipanti e vi invitiamo a tenervi informati sulle nostre attività qui sul blog costantemente aggiornato.

giovedì 21 maggio 2009

Obiettivi della Rete


1- Dare spazio a chi ne è privo, facendo interagire autoctoni e stranieri.
2- Creare una rete tra associazioni, organismi e persone sensibili ai problemi sociali e dell'immigrazione.
3- Fornire controinformazione e approfondimenti su temi specifici, in particolar modo in riferimento all'immigrazione.
4- Promuovere mobilitazioni in difesa dei diritti di tutti.
5- Raccogliere notizie ed informazioni positive sull'immigrazione.

Assemblea Presentazione della Rete


All'aggressione di cui siamo oggetto ogni giorno dobbiamo dare una ferma risposta! Non possiamo vivere nella paura, paura del diverso, paura che accompagna i nostri passi e che si manifesta il più delle volte con un atteggiamento violento verso chi non conosciamo, ma anche verso quelli che ci stanno vicino e verso noi stessi. La crisi ha accentuato la situazione di sfruttamento e conseguentemente le pressioni psicologiche; mentre i messaggi a sfondo razzista creano un clima d'intolleranza. Non possiamo cadere nel gioco di pochi che ci vogliono divisi e che fomentano questa guerra tra i poveri mentre i più deboli sono sempre i più colpiti. Non permettiamo ai pregiudizi di entrare nelle nostre case, dobbiamo promuovere un'educazione alla non violenza, all'accettazione e al rispetto dell'altro, dobbiamo rinforzare quei valori che sono patrimonio di ogni essere umano, valori come la solidarietà, l'amicizia, l'amore, il rispetto.
Non resteremo passivi di fronte alla minaccia di distruzione della convivenza pacifica. Per tale motivo è nata la Rete per i diritti dei senza voce, per creare controinformazione a quest'ondata di notizie che non fanno altro che alimentare l'equazione migrante=delinquente. La delinquenzia è un fenomeno pericoloso che in momenti di crisi tende ad aumentare, ma che non possiamo attribuire ad un' intera popolazione; non criminalizzeremmo i neo arrivati (migranti) solo perchè danno fastidio ai signori che stanno al governo.
E' giunto il momento di dire BASTA ai valori che questa società globalizzata vorrebbe imporci. E' il momento di camminare insieme nella ricerca di soluzioni per guardare il futuro con speranza; è il momento di creare una società che ceda il passo alla qualità della vita misurata in parametri intangibili come il rispetto, la felicità e la libertà.